Loading...

Cam in Video

Presentazione di Cam in videoprove di pensiero elettronico
studio Galli, 17 ottobre 2004.

Il pensiero elettronico, come ha intitolato Luciana Galli la serata, è un pensiero soft, leggero e sospeso; ma non per questo non possiede un suo contenuto, anzi è frutto di un’elaborazione faticosa che precede i due minuti e 40 secondi di durata del video.
Luciana Galli nasce fotografa. Conoscete tutti i suoi lavori (che, d’altra parte, ci circondano) ed i suoi CD Rom sulla Puglia. Poi la fotografia in formato digitale e le complesse elaborazioni che essa permette le hanno fatto spiccare il volo verso una compiuta esperienza di arte figurativa.
Oggi, il video. Un passo ulteriore che nasce da sperimentazioni che chissà dove la condurranno. Avrete notato le elaborazioni grafiche nel titolo della serata, Prove di Pensiero elettronico, in cui le lettere si mettono a viaggiare alla maniera delle parole in libertà della grafica futurista: la Galli è giunta a questo risultato, che è un’opera d’arte di un minuto anch’essa, attraverso una prima fase di bricolage manuale cui è seguita la ripresa video. Sintetizzando l’operazione che ci propone stasera Luciana Galli posso affermare che l’opera sta fra il manuale fisico (perché lei ritaglia, incolla, pasticcia) ed il digitale virtuale (perché poi fa faville con gli strumenti digitali).
Allo stesso modo, Cam in Video è un’operazione che definisco Postfuturista perché assume da quella Avanguardia storica del  primo novecento la sete della novità, della velocità e del progresso, la rappresentazione attraverso la linea dinamica di un universo in movimento.
Non a caso si noteranno la spirale, la chiocciola, il vortice, il poliedro… La spirale è una delle figure più complesse che in un libro famoso, Natura e architettura, Paolo Portoghesi illustrò attraverso esempi tratti dall’architettura di tutto il mondo, paragonandoli alle forme dal regno vegetale ed animale.
Insomma, intendo dire che l’arte può trarre ispirazione dall’esperienza, ma la tecnica, in questo caso la tecnologia, fanno poi divenire il prodotto artistico cosa ben diversa dal dato di partenza.
Personalmente credo poi in un artista colto che, dopo aver trasformato la buona intuizione in un’opera, si confronta col resto del mondo, indaga se vi sono esperienze come la sua in atto, ricerca nelle parole degli scrittori e nelle sperimentazioni degli scienziati il nesso contemporaneo col suo lavoro. Questo ha fatto Luciana Galli.

Giusy Petruzzelli